Traynor YCV40WR recensione

Il Traynor YCV40WR è la versione “hot-rodded” (così la definisce il produttore) dell’ YVC40, che è stato l’amplificatore che ha catapultato il marchio Traynor, produttore di strumenti musicali canadese, nel mercato mondiale degli ampli per chitarra.

L’amplificatore si differenzia dal modello precedente esclusivamente per il cono e per la “livrea”, qui di un bel bordeax scuro con sfumature marroni e griglia beige/nera, mentre nel precedente era “vestito” di nero con griglia grigia, Il cono, la cui dimensione è 12 pollici e che precedentemente era un Celestion Seventy 80, è stato sostituito con un Celestion Vintage 30.

Entrambi i modelli sono molto apprezzati per il loro rapporto qualità/prezzo.

Traynor YCV40WR  recensione
immagine dalla rete

Cos’è l’ YVC40WR?

Iniziamo con il dire che Traynor è un produttore canadese di lunghissima data, che inizia il proprio percorso proponendo degli amplificatori “copie” di Fender e Marshall a prezzi ridotti. Sinceramente, penso che stia continuando a fare la stessa cosa.

Qualcuno sostiene infatti che questo modello denominato YVC40RW altri non sia che una versione rivista del Blues Junior di casa Fender, altri assolutamente negano la cosa asserendo differenze sostanziali. Non mi è stato possibile fare una comparativa, per cui non mi è possibile darvi la mia opinione a riguardo.

Cosa mi è piaciuto

Anzitutto mi piace un sacco l’aspetto, il colore: un bordeaux scuro che alla luce fa tante sfumature tra il rosso e il marrone; bellissimo. Mi è anche piaciuto il fatto che il riverbero fosse un riverbero a molla Accutronics e mi sono piaciuti molto i controlli e il fatto che l’ampli fosse a 2 canali, con tanto di pedale a corredo per il cambio al volo. Infine che l’ampli avesse il loop effetti, cosa non scontata visto il costo contenuto di questo gioiellino.

Traynor YCV40WR  recensione
immagine dalla rete

Cosa non mi è piaciuto

È brutto da dire ma .. non mi è piaciuto il suono.

Lasciatemi però dire che se quando si parla di gusti personali già si sta parlando di niente, in questo caso la situazione è ancora peggio perché l’ampli non suona affatto male, anzi ! È solo che non fa per me, ma ve ne parlo più avanti, ora passiamo ai controlli disponibili.

I controlli

Il canale 1 è quello overdrive con controlli di bassi, medi e alti separati, più volume e gain, ovviamente. Ha anche un generoso booster che porta la distorsione a livelli da hard rock senza alcun problema.

Il canale 2 è quello clean, anch’esso con l’equalizzazione separata e il volume, più un pulsante brightness, come negli ampli più prestigiosi di casa Fender.

Inoltre, ci sono il controllo Presence e Reverb che valgono per entrambi.

I controlli di tono operano in maniera particolare: i bassi sono focalizzati sulle bassissime frequenze e creano sostanzialmente soltanto un “riempimento” (o svuotamento) della parte più bassa dello spettro. I medi invece li sento molto impostati accanto ai bassi: non c’è modo di alzare “i medi”, nè tantomeno i “medio alti”, ma solo i “medio bassi”. ci vorrebbe un parametrico, farebbe davvero comodo. Gli alti controllano la parte alta delle frequenze, sembra, ad una certa distanza dai medi. In sostanza, sembra che manchi un quarto controllo, come se ci fosse “un buco”.
Malgrado ciò, sono riuscito ad equalizzarlo abbastanza bene e il suono che produce è gradevolissimo.

Traynor YCV40WR  recensione

Il suono

celestion vintage 30

Avevo preso questo ampli anche forte del fatto che monta il medesimo cono del mio amatissimo Brunetti Singleman, ossia un Celestion Vintage 30.

A questo punto però, ho “scoperto” che anche la costruzione dello chassis della cassa ha un suo peso nella costruzione del suono. Non chiedetemi perché, ma in questo particolare ampli, a prescindere dalla regolazione dell’equalizzazione, il suono che esce dal cono lo trovo eccessivamente “in faccia”. Non vi illudete, non c’entra il riverbero (molto bello in questo amplificatore).

Credo che la costruzione dello chassis sia la chiave di volta per cui questo ampli suona sempre e e comunque un po’ troppo (per i miei gusti personalissimi) presente e vicino. Per qualcuno può essere un vantaggio, però!

Messa da parte la questione “suono in faccia” (che mi dispiace non sapere come altro spiegare), devo dire che l’ampli di per sè suona davvero bene e penso possa fare la gioia di molti bluesman, blues-rocker e rocker.

Il suono che esce dai due canali è decisamente valvolare, con quel calore e quello “sparkling” che solo i nostri amati tubi possono dare. Il distorto arriva a livelli davvero generosi e ci si può fare hard rock senza l’aggiunta di alcun pedale overdrive. Resta sempre bello, compatto, graffiante.

Conclusioni

È un buon ampli? Senz’altro. Suona bene? Assolutamente sì. Si può utilizzare live o in saletta? Assolutamente sì, il peso è relativo e sprigiona volume a non finire. Gli manca qualcosa? Direi di no.

E allora ? Non fa per me, tutto qui. In una comparativa fianco a fianco con il Singleman, il Traynor ha avuto la peggio.

Non ho avuto il tempo di registrare niente (è rimasto sballato solo poche ore), vi rimando ai video che circolano su youtube. Passo ai saluti e vi invito, se vi va, a fare due chiacchiere nel forum.

NB: tutte le immagini sono prese dalla rete

Vu-meter Written by:

Amministratore del portale e del forum di Jamble, ha lavorato professionalmente in ambito musicale e multimediale. Insegnante di chitarra e armonia con lezioni private e/o via zoom, google meet, skype, ecc...