Parola d’ordine : “versatilità”.
E’ un termine effettivamente abusato , specie per gli effetti a pedale e soprattutto negli overdrive o nei preamp a pedale, ma in questo caso credo proprio che sia innegabile che questo oggetto rivesta questa importante qualità, considerando che può fare da : overdrive, distorsore, fuzz e booster ( quest’ultimo indipendente dal resto ).
A chi è rivolto
Chi acquista un overdrive ha spesso la necessità di poterlo utilizzare in diverse situazioni in base al genere o al gusto del brano, e non è affatto insolito infatti vedere numerosi overdrive presenti nelle pedalboard dei chitarristi, proprio perchè servono più sonorità disponibili per poter reggere un repertorio anche di pochi brani. Ma non è certo solo chi suona dal vivo ad avere queste necessità; anche chi suona in studio ed anche in cameretta ha voglia di poter disporre di una ampia gamma di sonorità.
Personalmente, vedo questo pedale meno utile per coloro che vorrebbero sfruttare la versatilità dal vivo perchè come sappiamo molto bene, non è certo possibile muovere pot o switch mentre si suona. E’ dunque vero che ha grandi potenzialità, ma è anche vero che una volta fatte le dovute regolazioni, è più comodo e sensato non toccarle più, dal vivo. In studio al contrario, è possibile sbizzarrirsi e sfruttare a fondo tutte le sfumature che il JHS Kilt mette a disposizione. Questo non significa però che non si possa trovare la giusta regolazione ( forse un paio ) e sfruttarlo con soddisfazione anche dal vivo. Quello che è “in discussione” non è il pedale o la sua qualità , ma solo “il senso” della sua duttilità.
I controlli
I controlli con cui “pilotare” il tutto sono 8:
4 potenziometri e 4 switch. I potenziometri: dopo il canonico “volume” troviamo il controllo di tono (volendo essere pignoli, sarebbe stato bello avere alti, medi e bassi separati, ma … bisogna sapersi accontentare), il gain, ed infine il boost (che ovviamente ha valore solo a booster attivato). Tutto sommato, niente di speciale.
La vera “chicca” del pedale sono gli switch con cui possiamo controllare la qualità della distorsione da applicare, i toni (accontentarsi è bene, ma avere più possibilita, è meglio 🙂 ). Da sinistra a destra infatti abbiamo per primo il Low Cut, seguito dal G1 (passa da un crunch ad un vero e proprio overdrive), il G2 (da overdrive a distorsione), infine Order, ossia l’ordine dei circuiti booster e overdrive che può essere settato a piacere ( booster pre-overdrive oppure booster post-overdrive) in base a ciò che vogliamo ottenere ( ovviamente se lo mettiamo in PRE, avremo una saturazione maggiore del pedale, mentre in POST avremo un aumento di volume e conseguentemente di gain nell’amplificatore).
E il fuzz ? Dov’è ? Abbiamo visto il crunch, l’overdrive e la distorsione ma ci siamo persi il Fuzz ? Basta attivare entrambi gli switch G1 e G2 ed ecco il nostro Fuzz ( e come fuzza ! ).
Pochi controlli, massima versatilità.
Opinioni personali
Purtroppo non ho potuto provare personalmente il pedale. Da ciò che sento dai video-test di youtube, a me pare suonare gradevolmente in tutte le situazioni. Non sono un amante del Fuzz per cui è il suono che apprezzo di meno, in questo pedale. Negli altri contesti lo trovo davvero piacevole. Non sembra un suono di stampo vintage, ma piuttosto moderno, per cui forse non tutti potranno apprezzare la scarsa pastosità e chi cerca un overdrive cremoso probabilmente è meglio che si rivolga altrove.
Vi lascio un paio di video che ho trovato carini perchè “veloci” e pratici: