OTTAVA PUNTATA: ARRIVA LA FINE…ALLA FINE
Ciao a tutti….
Finalmente siamo arrivati al rush finale e all’ultima puntata di questa saga pedalara.
Indossate caschetto e occhiali da lavoro e..si va a terminare!
Dopo aver verniciato il box lo conservo, insieme alla bomboletta di supporto, in un posto riparato e cerco di dimenticarmelo per almeno una settimana.
Box e grafica si sono incontrati per la prima volta…. colpo di fulmine!
Quando si aspetta il tempo non passa mai ma vi consiglio di non anticipare i tempi: per poter lavorare senza compromettere il risultato finale la vernice deve essere perfettamente asciutta. Per ingannare l’attesa mi dedico alla stampa della grafica: in un foglio di carta decal in formato A5 (un A4 diviso in due) si possono stampare tre grafiche per un box 1590B, due per un 1590BB e una per un JJ. Le stampe in più servono per avere una scorta, considerato che basta un nulla per rovinarle e che agli inizi della carriera DIY l’errore è beffardo e sempre dietro l’angolo. Prima di applicarla sulla superficie frontale del box spruzzo sulla decal una o due mani di vernice trasparente intervallando le mani di qualche ora. Questo sorta di “pellicola” serve da una parte a proteggere la grafica mentre viene maneggiata, dall’altra a renderla più spessa e rigida per una posa più semplice e sicura. Quando il trasparente asciuga perfettamente, dopo almeno 24 ore, ritaglio i bordi a misura con una forbice a lame lunghe e dritte e “stondo” gli spigoli, se la grafica lo prevede, con una piccola forbice per le unghie. E’ il momento di attaccare la grafica…. Dopo aver preso in prestito un catino ci verso due dita d’acqua tiepida e immergo completamente la decal con la grafica rivolta verso l’alto… La carta decal bagnata tende ad arrotolarsi su se stessa, dopo averla raddrizzata attendo circa 60/80 secondi o fino a quando i bordi non iniziano a sollevarsi… Dopo averla estratta dall’acqua poggio la decal sul box, quasi a filo con uno dei bordi e con le dita provo a farla scivolare verso la superficie che la dovrà accogliere; se non accenna a muoversi e resta ancorata al suo supporto cartaceo, la rimetto a bagno per un’altra ventina di secondi. Appena la grafica tocca la superficie del box la sposto a filo con uno dei bordi (il destro nel mio caso) e, dopo averla bloccata con le dita, inizio a sfilare da sotto la carta di supporto, come mostrato nella foto seguente (nella foto le dita mancano, ma provate voi a fotografare senza usare la mano 😀 )
Questa operazione va eseguita molto lentamente (per non “stirare” e deformare la grafica) e con molta attenzione: da qui a rifare l’intero il procedimento è un attimo, la decal, che è fine meno di un capello, è molto delicata nonostante la vernice protettiva. Ogni tanto, durante le operazioni di posa, mi fermo e cerco di far uscire con le dita l’aria e l’acqua che restano intrappolate tra decal e superficie del box. Dopo la posa e prima che la decal si incolli al box definitivamente, osservo in controluce se i particolari della grafica sono centrati rispetto ai fori di montaggio dei componenti (per esempio verifico se il foro del pot è centrato rispetto alla scala graduata dry/wet). Quando la grafica è perfettamente centrata, inizio a tamponarne delicatamente la superficie con un batuffolo di carta assorbente asciutta per agevolare la fuoriuscita delle bolle d’aria ed acqua imprigionate sotto la decal. Alla fine di questo procedimento rimane sempre qualche grinza o qualche minuscola bolla d’aria che normalmente si “riassorbe” fino a sparire man mano che la carta decal asciuga. Dopo 24 ore o più, dipendentemente dalla stagione, la superficie diventa completamente liscia e asciutta e posso dunque procedere alla verniciatura finale con trasparente. La vernice trasparente può essere sia lucida che opaca e serve a proteggere la grafica dagli inevitabili colpi di scarpone anfibio mentre emulate il vostro guitar hero preferito 😉 Per i miei lavori uso quella opaca perché tende a posarsi in modo più uniforme e i difetti di verniciatura si notano meno. La procedura per l’utilizzo di questa vernice è la stessa descritta nella puntata precedente; sui miei pedali ne poso almeno quattro mani, due il primo giorno e altre due a intervalli, tra una posa e l’altra, di 24 ore. La prima mano di trasparente deve essere leggerissima perché i diluenti presenti nella vernice tendono a staccare la decal dal box, già dalla mano successiva questo problema sarà meno accentuato..agite con prudenza e ricordate di essere parchi con le quantità.. Alcuni diyers usano il trasparente in quantità massiccia, uno su tutti Kit Rae, che nei suoi bellissimi effetti ne posa almeno 15 mani per ottenere un fantastico effetto “glossy”. Dopo aver lasciato asciugare il box per una settimana uso un cutter per ritagliare la carta decal che copre i fori e procedo, con il morale a 100, nella re-installazione del circuito all’interno della sua bella casetta in alluminio..
Somiglia un po ad una scatola di sardine….
Anche in questa occasione è necessario prestare molta attenzione per evitare danni alla finitura. Quando eseguo il montaggio finale copro il piano di lavoro con un panno morbido e pulito e faccio sparire viterie e attrezzi vari che possono compromettere, se il box ci finisce sopra, il lavoro di una settimana. Inizio a fissare i pot, 3pdt e switch, poi procedo con i jack. Ho inserito sotto la veroboard una spugnetta tagliata a misura per evitare che le parti stagnate vadano a contatto con il box. Non sarebbe salutare per l’effetto!!! Il circuito ha già una sua “forma” da quando l’ho ottimizzato e rimosso…quindi rientra facilmente nel box senza troppi problemi. Per stringere i dadi evito l’uso delle pinze in quanto facilmente perdono la presa e a causa della legge di Murphy vanno a finire sulla vernice 🙂 Per una decina di euro nei brico o nei negozi “cinesi” si può acquistare un set di chiavi a tubo delle dimensioni adeguate, che so, dai 5mm ai 3 cm, che per questi lavori è l’ideale. Prima di chiudere il Jamblender, ritaglio un foglio di acetato o di plastica trasparente (ma si può usare tranquillamente del cartoncino o qualunque materiale isolante) della misura del coperchio e lo fisso sulla sua superficie interna con della colla trasparente, meglio se spray che si distribuisce meglio e risulta invisibile.
Dedicato ai miei piccoli lettori…
Questo “strato” di protezione evita un potenziale contatto tra componenti e box ed un possibile malfunzionamento del pedale! Chiuse le viti e incollati al coperchio 4 piedini paracolpi in silicone (li trovate al Brico) l’effetto è bello e pronto! Non mi resta che sottoporlo a collaudo e registrare qualche sample per i più curiosi.
Conclusioni finali….
Come avrete sicuramente notato la costruzione DIY di un pedale non è una passeggiata. Servono tempo, attenzione, risorse…
I risultati non arrivano subito, come succede per tutte le altre cose della vita, l’esperienza vi porterà pian piano ad aumentare le vostre capacità e ad arrivare un giorno a contemplare la vostra creatura e a chiedergli “perchè non parli”…hum questa l’ho già sentita!
Ok ragazzi, siamo cosi giunti alla fine di questa saga, spero che vi siate divertiti almeno la metà di quanto mi sono divertito io.
Vi ringrazio per aver letto queste mie farneticanti 8 puntate di pura follia diy e resto a disposizione su Jamble per domande, richieste, versamenti sul conto corrente e lauree ad honorem 😀
Ciaoooo a tutti e buon DIY…sempre!!
LINK AL FORUM dove scaricare l’ultimo l’allegato in PDF : il n.8 !!
Tutte le Puntate:
Puntata 1
Puntata 2
Puntata 3
Puntata 4
Puntata 5
Puntata 6
Puntata 7
Puntata 8
Marcello per Jamble