Chorus : cos’è, a che serve, come si usa, come si regola

:: PREAMBOLO ::
Il Chorus è un effetto noto nel mondo chitarristico e spesso ottimamente utilizzato, specie nelle grandi produzioni. Chi invece muove i primi passi nella chitarra potrebbe trovarsi ad essere leggermente spiazzato da questo effetto al punto da utilizzarlo malamente, laddove proprio non ci vorrebbe, oppure a spegnerlo per sempre. Entrambe le situazioni sono spiacevoli perché, come ogni altro effetto, può dare grandi soddisfazioni se ben utilizzato.

:: COS’E’ ::

“Definizione accademica”: Il Chorus è un algoritmo di modulazione che consiste nel ricreare due o più segnali cloni del segnale originale, ma spostati nel tempo e nell’intonazione.
In pratica il Chorus ricrea una sonorità che simula diverse chitarre suonate all’unisono; il medesimo effetto di un coro ( da cui il nome ) vocale. La sensazione che si ha quando a cantare è una persona sola, rispetto a quando cantano in molti all’unisono è conosciuta da noi tutti: il coro non è mai perfettamente all’unisono al punto di sembrare una sola voce, perché intervengono differenti livelli di intonazione, anche se vicinissimi e differenze nel tempo, anche se impercettibili. E’ così che si crea l’effetto coro ed è così che opera appunto il Chorus.
L’effetto acustico che il Chorus crea è quello di arricchire grandemente il suono, conferendo spazio e corpo; la sensazione è molto dolce e ammaliante.

:: A COSA SERVE ::

Il Chorus può essere utilizzato in situazioni piuttosto diverse tra loro, assieme ad altri effetti o da solo, accomunate solo da un particolare : la necessità di addolcire, quasi di ipnotizzare l’ascoltatore. In effetti il chorus trova il suo più grande sodalizio in movimenti non troppo veloci, dove impasterebbe ; ma in melodie, arpeggi, assoli con un denominatore comune : una certa lentezza di esecuzione. Non immaginate di dover settare il metronomo a 40 per poter utilizzare il chorus, non è così, però difficilmente lo apprezzerete mentre shreddate.
Non è un effetto ricercato quindi da chi fa della potenza e dell’aggressività le fondamenta della propria musica: oggetto praticamente inutile nel metal, tanto per capirci. Nel rock si sposa ottimamente con ballad arpeggiate più o meno lente; nel jazz è un effetto molto utilizzato, soprattutto nella “vecchia scuola”; al punto che produttori come Roland , nel 1975, quando progettarono un amplificatore specifico per il jazz, crearono appunto il Jazz Chorus ( cioè un ampli con chorus incorporato ), che entrò nella storia e fu emulato da altri produttori.
La lista di artisti che hanno utilizzato il chorus è infinita : da chi ne fa sporadici utilizzi a chi ne ha fatto un effetto fisso nelle sue produzioni: si pensi ad esempio a David Gilmour, che lo ha quasi sempre acceso ( e non solo quello .. 🙂 ).
Ci sono poi produttori di pedali come Electro Harmonix che hanno prodotto un oggetto che è diventato quasi leggenda: lo Small Clone. Utilizzato da moltissimi chitarristi, ha però riscosso successo dopo essere stato utilizzato da Kurt Cobain, chitarrista e leader dei Nirvana; al punto che lo stesso produttore marca la confezione del suo chorus con la frase : “Nirvana in a box”.

:: COME SI USA ::

Il funzionamento del chorus è di per se molto semplice: il posizionamento in pedalboard è generalmente ( come gli altri effetti di modulazione ) verso il finale del routing; prima soltanto di delay e riverbero. Se vi interessa un aiuto nel giusto posizionamento dei pedali, vi invito a leggere qui : https://www.jamble.it/2011/03/posizioneordine-ideale-dei-pedali-routing/
Ottimo sia per parti ritmiche, dove crea dei veri e propri tappeti, sia su accordi arpeggiati che sgranati, sia nei soli dove aiuta ad identificare la parte solista scolpendola e approfondendola.
Ovviamente non esistono regole assolute, ma chi scrive si sente di consigliarvi l’ uso del chorus in modo particolare con le posizioni di pickup miste e non singole ( come la posizione due e quattro nelle chitarre a tre pickup ( tipo statocaster ) o la posizione due in quelle a due pickup ( tipo telecaster ) ); inoltre, l’uso combinato con Delay e riverbero ( soggetti di prossimi articoli ) può dare ottimi risultati.Vi incoraggiamo a sperimentare, magari ascoltando i grandi maestri che hanno fatto storia.

:: COME SI REGOLA ::

Ola StrymonI parametri che troviamo in un pedale chorus sono tra i più svariati: dal minimale Small Clone ( un potenziometro ed uno switch ) ai molteplici controlli che offrono produttori come Strymon . I controlli sono più numerosi in quei pedali che , sfruttando l’algoritmo chorus posso ricreare anche altri effetti come Flanger e Phaser ( figli dello stesso algoritmo del chorus ) . Come sempre i più ricchi di regolazioni sono gli effetti a rack, rispetto a quelli a pedale.
Di norma comunque anche nei pedali possiamo trovare:
DEPTH che serve a regolare la “profondità” dell’effetto, cioè il corpo
SPEED ( o RATE) che serve a regolare la velocità alla quel l’algoritmo lavora

In alcuni vi è anche:
INTENSITY ( o LEVEL ) per regolare la quantità di effetto da applicare
altri controlli per modificare forma d’ onda, ecc..

Tutti questi parametri sono da regolare a piacere ed è impossibile tracciare linee guida. L’ unica cosa che si può aggiungere è che è bene scegliere le combinazioni possibili in proporzione: una più ampia profondità dell’effetto ( DEPTH più alto ) , avrà bisogno di uno SPEED più lento, per dare tempo all’effetto di raggiungere i picchi assegnatigli senza impastare. Questo come linea generale.

:: CONCLUSIONI ::

Non è mai facile scegliere un Chorus. Il consiglio che si può dare è valutare prima di tutto sé stessi: se siete persone pratiche e non siete smanettoni , probabilmente il vostro chorus ideale è uno di quelli con pochi controlli in stile Small Clone, se invece non avete timore ed anzi, siete curiosi di comprendere ogni singolo parametro a che serve, allora potreste pensare ad un chorus più complesso sul genere di Ola di Strymon.

Vi inviatiamo a dire la vostra nel FORUM.

Un saluto.

Vu 🙂

Vu-meter Written by:

Amministratore del portale e del forum di Jamble, ha lavorato professionalmente in ambito musicale e multimediale. Insegnante di chitarra e armonia con lezioni private e/o via zoom, google meet, skype, ecc...