Nel nuovo millennio, non credo ci sia delay più famoso del Carbon Copy by MXR, che ha raggiunto una diffusione e una popolarità davvero imbarazzanti.
Tecnologia obsoleta?
Qual’è il motivo di tale successo? Sostanzialmente la scelta del produttore di realizzare, ad un prezzo accessibile, un delay completamente analogico e “di vecchio stampo”. Infatti, in un momento storico in cui impazza la tecnologia di ultimissimo grido, MXR ha comunque voluto sfruttare la vecchissima tecnologia del “bucket brigade” (una tecnologia nata già nel 1969 e “obsoleta”, nel mondo iperconnesso di oggi).
Come mai una scelta del genere e come mai è risultata tato apprezzata? Perché i chitarristi sono dei romantici e tradizionalisti, tuttora legati ai suoni degli anni 50, 60 e 70. Per cui, lo strizzare l’occhio ai vecchi fasti, è sempre apprezzato dai chitarristi di tutto il mondo, giovani e soprattutto (diciamocelo), “diversamente giovani”.
Come suona il Carbon Copy?
Ci sono davvero un mare di delay là fuori tra cui scegliere: analogici, digitali, tape delay (o tape echo), ecc… Il Carbon Copy appartiene alla prima categoria e il produttore ha fatto una scelta certamente azzardata, ma che ha ripagato in termini di apprezzamento, tra i chitarristi: creare delle ripetizioni che, oltre al normale degrado (cosa condivisa da ogni delay analogico) si scurissero molto, tagliando alte frequenze in termini di tono. È un espediente che crea una pasta sonora molto “ambient”. Se ci si aggiunge anche la modulazione presente nel pedale, ma opzionale ed attivabile attraverso il pulsantino, si ha il perfetto cliché per disegnare un sound con un’ambientazione forte e un po’ “magica”.
Il suono del Carbon Copy si adatta bene a timbriche rock e a suoni con un crunch deciso e/o distorto. Sul pulito, sinceramente, lo sento un po’ meno performante e l’unico uso che forse ne farei, è quello di ripetizioni ben separate da tempi lunghi e con un discreto feedback. Come “slap back” sul pulito, onestamente mi rivolgerei altrove.
In effetti, c’è anche chi non ha apprezzato la grande perdita di alte frequenze delle ripetizioni del Carbon Copy, al punto che il produttore ne ha poi realizzato un altro denominato Carbon Copy Bright, per soddisfare anche i palati più puntigliosi. In seguito, ne hanno realizzato anche una versione Deluxe, larga il doppio, con molti più controlli e possibilità, ma non ne parleremo, in questo articolo.
I controlli
I controlli visibili sono al minimo sindacale per un delay:
Mix (ossia il livello delle ripetizioni), Regen (ossia la quantità di ripetizioni), Delay (ossia il tempo che intercorre tra una ripetizione e l’altra). Il pulsantino per attivare le modulazioni già citato sopra e due trimmer interni per regolare la velocità e la profondità della modulazione, che in sostanza, è un effetto “chorus” applicato unicamente alle ripetizioni stesse e mai al suono primario.
Un po’ scomodi, sinceramente, ma non si può avere tutto…
La mie esigenze
Io utilizzo il delay per dare un po’ di corpo e magia al suono: non in stile Gilmour, per capirci, nè come slap back stile country western. Purtroppo, il Carbon Copy questo ruolo stenta un po’ a ricoprirlo, a motivo dell’eccessivo taglio di alte frequenze presente nelle ripetizioni che, se sommato a tempi di delay ridotti, va a modificare l’equalizzazione della vostra accoppiata ampli/chitarra. Sono abituato a mantenere il tono della chitarra sempre un po’ strozzato, ma con questo delay è impossibile, ci pensa lui ad assorbire gli alti.
Posso e riesco ad usarlo, ma … penso guarderò altrove, a breve: qualcosa che sia decisamente più chiaro nelle ripetizioni e magari digitale, che non abbia quel degrado naturale come i delay analogici.
Non ho avuto il tempo di fare dei sample e questa non è certo una recensione esaustiva del pedale, ma youtube è pieno di video da vedere ed ascoltare a riguardo. Passo ai saluti e vi invito, se vi va, a fare due chiacchiere nel forum.
NB: tutte le immagini sono prese dalla rete